L’ho fatto per anni 😌
Se non avete il camino, utilizzate un bel cero.

Come abbiamo già detto, Yule è dedicato al rinnovamento della luce. Questo simbolismo era massimizzato in una cerimonia dove la famiglia si riuniva intorno al camino e accendeva un grosso ceppo di quercia o di frassino per scacciare gli spiriti malvagi, celati nelle tenebre.

Inoltre, il pezzo di legno veniva adornato con rametti di diverse piante, strette intorno al ciocco da un nastro rosso. Ciascuna aveva un significato diverso, legato a proprietà magiche e spirituali:

🎀 Agrifoglio per simboleggiare l’anno passato;
🎀 Betulla per la fertilità e celebrare l’anno nuovo;
🎀 Edera perché era la pianta tipica del Solstizio;
🎀 Tasso per indicare la morte del vecchio anno.

Il ceppo di Yule era accesso col tizzone del ceppo dell’anno precedente, accuratamente conservato. Doveva bruciare tutta la notte per poi essere spento mediante un rituale specifico. Lo si seppelliva nella cenere per i restanti 12 giorni di Yule. Infine, il restante tizzone veniva conservato fino al prossimo Solstizio.

La tradizione del ceppo non è affatto passata, ma è ancora viva e vegeta. In Emilia e in Toscana, nelle case contadine era ancora usanza accenderlo, come simbolo dell’Albero della Vita nell’Eden.

Anche in Inghilterra, per Natale, viene acceso un grosso pezzo di quercia, adorno di aghi di pino e pigne, che è stato conservato appositamente durante l’anno a protezione della casa.

Ti ha affascinato questo rito? Beh, allora perché non realizzarlo tu stesso? Prendi un bel tronco e decoralo con vischio, agrifoglio, cannella, edera e frutta secca, come arance e mele. Finché non è ora di bruciarlo, puoi usarlo come centrotavola natalizio, aggiungendo delle candele accese.

– Roberta Viotti ©

 

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