IL CONIGLIO
Tra le molte allegre immagini pasquali c’è anche un simpatico coniglietto che porta delle uova. Simbolo di fecondità, probabilmente per la sua prolificità.
La lepre è un animale legato alla luna, alla femminilità e quindi alle deità celtiche connesse a questi aspetti.
Sembra che i Celti allevassero le lepri per diletto, ma che vi fosse un tabù che impediva di nutrirsi delle sue carni. Tuttavia esso veniva abolito per i festeggiamenti di maggio, Beltane, in cui era permessa la caccia rituale alla lepre. La lepre era un animale sacro della dea britannica Andraste e i movimenti dell’ animale venivano interpretati per divinare. Sembra che la regina degli Iceni Boudicca, devota ad Andraste, avesse sul suo stendardo la figura di una lepre.
Forse per la sua prolificità i conigli erano sacri a Afrodite, poi vennero associati anche a Venere.
IL CONIGLIO NELLA SIMBOLOGIA CRISTIANA
LA COLOMBA
È consuetudine nel periodo pasquale regalare la colomba, un dolce la cui forma ricorda quella di una colomba con ali distese. Ma anche questo simbolo ha origini precristiane e pagane. È il nome e il segno della prima Grande Madre della civiltà mediterranea che, nelle incisioni rupestri di Creta, era venerata come “dea colomba”.
Per i Greci, era un uccello da cui trarre profezie. Nel bosco sacro di Dodona, in Epiro, le sacerdotesse interpretavano la loro voce intorno alla quercia sacra di Zeus come volere di dio.
Tra gli animali sacri alla dea greca dell’amore, della bellezza, della fecondità, Afrodite, c’era la colomba. Per gli alchimisti era lo Spirito che sorge dalla Materia grezza.
LA COLOMBA NELLA SIMBOLOGIA CRISTIANA
Ai giorni nostri, è simbolo di pace: uno stupendo disegno di Picasso la immortala come tale.
Al tempo del Diluvio fu l’animale che riportò a Noè il rametto d’ulivo. La colomba richiama l’episodio descritto nella Genesi (Genesi 8,10-11): le acque del diluvio si stanno ritirando, ha inizio un’epoca nuova per l’umanità intera. La colomba diventa simbolo della pace.
Una colomba porta a Noè un rametto, promessa di salvezza e segno di riconciliazione con il creato. C’è un gesto, nel testo, che è appena accennato e che invece può darci una nuova ispirazione. Noè dispiega verso la colomba un gesto nobile e dolcissimo: “Egli stese la mano, la prese, la fece rientrare” (Genesi, 8,9). Un gesto buono, di cura e di attenzione verso un animale stanco che ha portato con sé la speranza, l’innocenza, la purezza.
Noi tutti possiamo tendere la mano verso chi ci porta del bene e accoglierlo benevolmente, per esprimere così, con un gesto, l’attenzione e la speranza per un futuro migliore.
Con amore e servizio
Roberta