Mabon è uno degli otto Sabbat e si celebra nell’equinozio d’autunno, tempo di equilibrio perfetto tra polarità maschile e femminile, quando giorno e notte hanno la stessa durata.
È il momento migliore per ringraziare la Terra per tutti i suoi doni e gli Dei per aver vegliato su di noi.

È tempo di essere grati.
Per tutto quello che di buono l’anno ci ha portato ed è importante condividere i frutti della Terra con gli altri, per assicurarsi la benedizione del Dio e della Dea durante i mesi invernali.
Ringraziando si lascerà andare tutto ciò che è vecchio e non più necessario, riflettendo sulla continuità della vita, garantita dalla sua ciclicità.
Si onora così l’Equilibrio che governa la Natura con la sua Armonia e Bellezza.

È il tempo in cui si fanno i conti.
Non sempre le stagioni ci regalano ciò che abbiamo sperato al tempo della semina, e l’accettazione dei frutti ci insegna ad accogliere quello che la Terra ci dona, affidandoci al suo buon senso e imparando a godere di ciò che si ha, anziché vivere lamentandosi per ciò che manca.

È il tempo che conduce al riposo.
Inizia l’autunno astronomico e con lui il periodo buio dell’anno, che avrà termine con il solstizio d’inverno Yule. Sino ad allora la luce diminuirà sempre più, a favore dell’oscurità.
La Dea scende nell’Inframondo e la Terra si fa fredda, nuda e dura, come Inanna.

È il tempo dei Misteri Eleusini.
Quando Persefone discende nell’Ade e Demetra si dispera.
Mabon è una festa difficile da comprendere: contiene gratitudine e malinconia, trasformazione e declino, abbandono e riorganizzazione, celebrazione e addii, introversione e socialità.
Tutti i sentimenti sono in equilibrio benché contrapposti.

È il tempo dei grandi interrogativi.
Ho fatto ciò che volevo fare? Quanto impegno ho messo nelle mie azioni quotidiane? Ho raggiunto ciò che mi ero prefissato? Ho trovato il mio posto nel mondo?
Le risposte a queste e chissà quante altre domande devono aprire il nostro spirito e muoverlo a riflettere in maniera onesta verso il nostro agire.
Ma ciò che è importante è che, nonostante le “tempeste” della vita, noi abbiamo dato il nostro meglio.

È  il tempo che ci avvicina alla dimensione superiore.
Quando la barriera tra il mondo visibile e quello invisibile si fa più sottile e il Dio Sole si fa da parte per far posto alle divinità femminili e lunari.
Mabon è il grande figlio, il giovane Dio cacciatore gallese, l’Apollo celtico, rapito alla madre Madron al terzo giorno di vita. Il suo periodo di prigionia dura idealmente dall’equinozio d’autunno al 6 gennaio.
È l’occasione per onorarlo insieme a tutte le divinità anziane e agli Antenati, che devono essere ringraziati per i traguardi raggiunti e come auspicio di futura abbondanza.

Con amore e servizio
Roberta

 

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