In ogni lavoro su sé stessi si raggiunge una libertà non solo a livello personale, ma anche all’interno della famiglia, dell’ambiente e delle relazioni sociali.
Libertà significa anche cambiamenti per sé che, di riflesso, toccano anche gli altri spesso destabilizzandoli.
Vi è mai capitato di sentirvi dire da un compagno, una madre, una sorella, un amico o un collega, magari anche con uno sguardo trasecolato: “Che ti succede?” “Non ti riconosco più”.
A me è capitato e capita tuttora:
“Sei cambiata”
“Non sei più quella di una volta”.
Le persone attorno vorrebbero, sperano, sognano che tutto torni “come prima”, che TU torni “come prima” e cercano di frenare, di scoraggiare qualsiasi parvenza, volontà di mutare.
Ogni cambiamento rimescola, rimette in discussione le abitudini, buone o meno che siano, l’illusoria stabilità perciò la gente preferisce spesso lamentarsi piuttosto che cambiare realmente.
O rimandare ad oltranza, per un timore che si cela dietro le giustificazioni.
Si chiamano resistenze e si impongono fortemente.
Nessuno escluso.
Se ti risuona, aggiungi un passo.
Roberta Viotti ©
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